La Cervino Vertical K rappresenta una delle tappe fondamentali nella storia dello skyrunning.
Era l’anno 1994 quando a Cervinia prese il via la prima prova di Vertical Kilometer, fino ad allora, mai disputata. Quell’anno i padroni indiscussi furono: 1° Ettore Champretavy, 2° Bruno Brunod, 3° Fabio Meraldi e 4° Marco De Gasperi: la storia della corsa in montagna in un podio e oltre.
Nell’anno 2014, a vent’anni di distanza dalla prima edizione, l’A.S.D. Cervino Trailer ha rilanciato la sfida: si ripercorre lo stesso tracciato, la stessa battaglia, la stessa sofferenza, e le stesse emozioni che vissero i primi signori del cielo.
Nel 2015, il Cervino Vertikal K ha testimoniato il 150° anniversario della conquista del Matterhorn/Cervino ed è entrato a fare parte del circuito valdostano “Défi Vertical”.
***
Il percorso prevede la partenza posta a centro dell’abitato di Cervinia a 2000 mt slm. Si comincia con un rettilineo d’asfalto da percorrere fino all’imbocco del sentiero n° 13; per evitare imbottigliamenti, la partenza sarà a scaglioni in base al tempo dichiarato in sede di iscrizione.
Si parte a fiamma e si screma il gruppo. Qui inizia il divertimento vero. Il sentiero parte subito molto ripido, attraversa due volte la strada interpoderale che sale verso il rifugio Oriondé; e ci conduce ad un primo passaggino molto bello, tecnico ma ben attrezzato, che sbuca un centinaio di metri prima della chiesetta degli Alpini del Btg. Monte Cervino.
Da qui sono 300 mt di falsopiano, durante i quali oltrepassiamo la chiesetta che rimane sulla destra fino raggiungere un ponticello carrabile.
Ora il sentiero n° 13 si snoda sulla sinistra. Salendo in maniera molto regolare incrociamo più volte la strada che conduce al rifugio Dopo qualche minuto raggiungiamo l'Alpe Crot del Palet (2268m), la oltrepassiamo mantenendo la destra fino a raggiungere nuovamente la strada sterrata che percorriamo per circa 300mt fino al ponte della cascata.
Tempo di ammirare la cascata che riprendiamo subito il sentiero verso sinistra.
Ora il percorso è bello regolare, corribile fino all'altezza dell'Alpe Crot di Labie dove il sentiero ,che si snoda su ampio pratone, diventa di botto molto più ripido fino a raggiungere punte al 50%.
Si fa sul serio; le gambe si fanno pesanti il cuore accelera e il nostro respiro diventa affannoso.
Siamo arrivati a quota 2544 mt slm, all'Alpe Eura, che con la sua grande stalla offre un ottimo punto per il ristoro idrico.
La gara prosegue lungo la strada poderale per 100 metri molto facili, dopo, a destra, troverete un cartello che vi immetterà in una traccia che, in linea retta, vi porterà al rifugio Duca degli Abruzzi.
Il primi tratti presentano pendenze non importanti, anche facili, ma all’improvviso ( 2.600 metri di quota) sarà una verticale con punti fino a sopra il 60%; solo 2 attraversamenti della strada vi concederanno pochi secondi di respiro.
Al Rifugio l’Oriondé (o Duca degli Abruzzi), sarà posto il secondo ristoro, idrico ed alimentare.
Aggiriamo il rifugio e via di corsa per circa 150 mt totalmente pianeggianti per poi salire il primo gradone roccioso dello sperone che dalla Testa del Leone scende in direzione di Breuil.
Ora il sentiero diventa molto roccioso; a testa bassa e con il sangue in bocca proseguiamo così fino ad un secondo e terzo gradone roccioso fino a raggiungere la Croce Carrel. Ci aspetta li, scavata nella roccia, dentro ad una piccola nicchia dove è custodita la croce con la foto di Jean Antoine Carrel, il leggendario "Bersagliere vincitore del Cervino” che in quel punto, il 24 agosto 1890, morì di sfinimento dopo aver tratto in salvo un cliente
Manca poco, 80 mt d+ e siamo arrivati.
Pochi metri tecnici e rocciosi e raggiungiamo finalmente i 3020 mt dell’arrivo. Una rapida occhiata al cronometro e ora possiamo guardare la valle. Vediamo Cervinia e la strada percorsa. Con il cuore pulsante ed il respiro affannoso.
prendiamo una tazza di the e ci accingiamo a ridiscendere forti del fatto di aver vinto la sfida , con noi stessi o con gli altri e di aver corso di nuovo sul sentiero dove nel 1994 nasceva il kilometro verticale.
Valerio Bertoglio
Kilian Jornet Burgada